Disegnato per puro divertimento al CAD, questo spettacolare Triumph T120 è stato materializzato nel mondo reale dagli olandesi Aad Heemskerk e Mark van der Kwaak, con perfezione costruttiva, ingegno e originalità difficilmente eguagliabili
Cadbike 49 è uno di quei progetti superlativi che deliziano lo sguardo, mentre la macchina fotografica scatta di continuo per catturare avidamente ogni singolo particolare. I dettagli si susseguono, ne compaiono sempre di nuovi e viene da chiedersi come sia possibile concepire un tale concentrato di perfezione. Una questione di mentalità, passione, o forse ossessione, fuse con estro artigianale e tanta creatività da far venire le vertigini, anche senza assumere nemmeno un briciolo di un... noto prodotto locale.
Ci troviamo nell'ovest dell'Olanda dove vivono gli artefici di questo meraviglioso Triumph T120, il metalmeccanico Aad Heemskerk e l'industrial designer Mark van der Kwaak. Oltre a ideare parti di moto per numerose aziende, Mark da anni per divertimento disegna moto al CAD, alcune delle quali arrivano a posare le gomme sull'asfalto. Questo è il quarantanovesimo progetto dei 56 sviluppati finora da van der Kwaak. Trovato da Aad nella regione olandese dello Zeeland quattordici anni fa, il Triumph T120 in questione, datato 1964, era predestinato a un progetto custom elegante. I due amici hanno collaborato fin dal principio, prendendo spunto dalle idee digitalizzate da Mark. Nobili competenze artigianali come lavorazione del metallo e lucidatura appartengono alle virtù di Aad.
I problemi che incontrano nel procedere dei lavori vengono presi come sfide, qualcosa intorno al quale scatenare le rispettive capacità, sempre alla ricerca della perfezione. Un approccio che richiede un sacco di tempo, se un pezzo non rispecchia le alte aspettative viene rifatto senza indugi. Come in questo caso è successo con la sella, il parafango e le coperture che proteggono gli steli della forcella. Spesso dopo aver faticato per giorni o settimane su un componente, viene scartato per una minuscola imperfezione, anche se sarebbe quasi impercettibile agli occhi di tanti. Per esempio ai due gentiluomini dava fastidio il filo elettrico del fanale leggermente visibile, così hanno studiato uno stratagemma per "imboscarlo" nel telaio passando attraverso la testa dello sterzo.
Tutto ciò che brilla è acciaio inox lucidato, pezzi sovente ricavati da materiale di scarto. È notevole l'abilità artigianale di Aad, messa in evidenza da pedale del kickstarter curvo, che si assottiglia con esemplare naturalezza da ovale a rotondo. Riprendono il disegno ricurvo e affusolato la leva del cambio manuale e quella che aziona il cavalletto laterale, vero colpo di genio custom. La posizione degli scarichi paralleli alla culla del telaio ha imposto un brainstorming, per trovare una sistemazione del 'jiffy stand' che non interferisse con la linea dei collettori e non strisciasse sull'asfalto in curva. Mark ha ideato un furbo supporto nascosto tra scarico e telaio, oltre a un ingegnoso sistema che tiene il cavalletto nascosto sotto al motore durante la marcia a vantaggio della luce a terra.
Merita una menzione speciale anche il barocco tappo del carburante. In occasione di una visita al suo caro amico Louk, portatore di protesi oculare, Aad è venuto a sapere che gli occhi di vetro vengono sostituiti ogni tre anni per assecondare il naturale cambiamento cromatico di quelli naturali. Trovatosi davanti una ciotola piena di occhi di vetro Aad non ha saputo resistere alla tentazione di prenderne uno per poi incastonarlo abilmente sulla corona che funge da tappo del carburante. Ogni singolo dettaglio di questo superlativo rigido avrebbe la sua storia da raccontare su come è stato ideato, progettato e realizzato senza mai perdere di vista la loro perfetta funzionalità.
L'unica “delusione” per i due ragazzoni olandesi l'hanno provata quando, improvvisamente, avvitato l'ultimo bullone la moto era ormai completa e non c'era più nulla da fare. Fine del divertimento? Macché! I signori Heemskerk e van der Kwaak sono già all'opera con il prossimo progetto, ma c'è da sospettare che bisognerà munirsi di tanta pazienza per poterlo ammirare. La perfezione richiede molto tempo per manifestarsi a questi livelli.
IDENTIKIT
Profilo
Nome della moto: Cadbike 49
Marca e modello: Triumph Bonneville T120
Anno: 1964
Preparatore Aad Heemskerk e Mark van der Kwaak, Leiden (NL), dbbp.com
Tempo impiegato il tempo libero di 14 anni!
Motore
Marca: Triumph (ricondizionato da Jos Reijnders)
Cilindrata: 650 cc
Alimentazione: due carburatori Amal 930 MKI Concentric
Filtro aria: artigianalei
Scarico: artigianale in acciaio inox
Trasmissione
Finale: a catena
Frizione: a pedale idraulica
Cambio: originale, comando a mano
Ciclistica
Telaio: Triumph trasformato in rigido
Forcella: originale accorciata e modificata
Ruota ant.: 21” a raggi inox
Mozzo Flying Choppers
Pneum. ant.: Avon Speedmaster 3.00-21
Ruota post.: 18” a raggi inox
Pneum. post.: Firestone Deluxe Champion 4.50-18
Freno post.: tamburo
Parti speciali
Manubrio: artigianale
Sissy bar: artigianale
Manopole: aftermarket
Comandi manuali: Kustom Tech
Pedane: Harley-Davidson
Serbatoio benzina: artigianale, montaggio a scomparsa
Tappo serbatoio: artigianale
Sella: artigianale rivestita da Silver Machine
Paraf. post.: artigianale, montaggio a scomparsa
Fanale ant.: reperto da swap meet
Fanalino post.: artigianale
Finiture
Colore: bianco avorio e tre gradazioni di verde
Verniciatura: Kustombart, Ede (Olanda)
Progetto grafico: Aad, Mark & Kustombart