Keeway lancia sul mercato X-Light 125, la nuda retrò che il marchio cinese dedica ai sedicenni. La ricetta? Motore semplice, stile sfizioso e prezzo super competitivo
Comunicato Stampa, 29 agosto 2023 | X-Light 125 sbarca sul mercato italiano. Questa ottavo di litro, modern classic con cui il marchio cinese strizza l’occhio ai sedicenni, si ispira all’universo delle neo retrò, quel filone di moto che mischiano abilmente stile vintage e contenuti moderni: una nuda adatta alla città, ma anche alle gite fuori porta, che si propone di conquistare i giovani motociclisti e riconsegnare a ragazzi e ragazze il sogno delle due ruote. La ricetta? Motore semplice - è un monocilindrico raffreddato ad aria con testata a due valvole per cilindro ed iniezione elettronica – e look da “grande”, con espliciti richiami al mondo delle Cafè Racer.
Il pacchetto ciclistico si compone di un telaio a diamante abbinato a ruote a raggi e ad uno schema sospensivo collaudato, che sfrutta una forcella anteriore da 115 mm di escursione ed un doppio ammortizzatore posteriore. Le ruote, come si confà ad una naked retrò, sono a raggi, mentre il comparto freni si affida ad un disco anche per il retrotreno. Abbastanza per fermare un peso piuma di soli 131 kg a secco - l’ideale per i neofiti! - ai circa 100 km/h di velocità massima promessi da Keeway.
Dotata di un serbatoio da 16 litri ed un cambio a cinque rapporti, da un punto di vista estetico la X-Light 125 si caratterizza per un grande faro anteriore ed un minimalista display digitale (entrambi di forma tonda), una sella doppia ed uno scarico singolo, che spunta in basso sul lato destro. L’intagliatura degli pneumatici, rispettivamente un 100/90-18 all’anteriore ed un 120/80-17 al posteriore, è una citazione dal gusto scrambleristico.
Al netto di stile e contenuti tecnici, in ogni caso, un asso della manica della Keeway X-Light 125 è comunque sicuramente il prezzo: per portarsela a casa bastano 2.790 euro f.c., praticamente una cifra da “cinquantino”…
Fonte della notizia: Press Officer Keeway
Testo di: Manuele Cecconi